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Il polietilene, quando viene immesso nel motore, si scioglie per il suo calore, poi si mescola con il propano e l’ossigeno liquido e brucia con il getto di espulsione. In volo, il razzo diventa sempre più leggero, quindi è necessario sempre meno carburante per portarlo a una certa altitudine.
L’unità sperimentale ha mostrato una spinta non superiore a 100 N, ma gli ingegneri sono riusciti a garantire una combustione uniforme del corpo del razzo e un comportamento stabile del motore stesso. Per ora non è adatto a scopi pratici, ma la tecnologia in sé è considerata promettente, soprattutto visto il crescente interesse per lo spazio da parte del capitale privato.