Gli ingegneri dell’Università di Glasgow hanno testato con successo il motore a razzo Ouroborous-3, che funziona secondo il principio dell’autofagia. Brucia non solo il carburante contenuto nel razzo, ma anche il razzo stesso, distruggendo le parti esauste del veicolo. Mentre il motore è in funzione, “divora” letteralmente il razzo, e ad alta velocità.
Oggi per raggiungere l’orbita si usano razzi a più stadi, con stadi che vengono semplicemente scartati quando il carburante in essi contenuto è esaurito. Questo è costoso, dannoso per l’ambiente e riduce l’efficienza dei razzi perché devono spingere se stessi oltre al carico utile. Il peso delle parti “extra” può variare dal 5% al 12% della massa dell’intero razzo e da tempo gli ingegneri cercano di eliminare questo carico per aumentare la massa del carico utile lanciato nello spazio.
L’Ouroborous-3 è montato su un razzo con un corpo a forma di tubo di polietilene ad alta densità. È abbastanza resistente da non deformare l’involucro né sotto carico né quando scompare con l’esaurimento del propellente.